Impulsi Vivi «Strumenti per chi fa impresa culturale»

Cultura e impresa di nuovo a braccetto, con una nuova strada da intraprendere: quella del project management.

E’ questa la grande novità della quarta edizione di Impulsi Vivi, il percorso dell’Ufficio Politiche Giovanili della Ripartizione Cultura Italiana della Provincia Autonoma di Bolzano realizzato da Irecoop Alto Adige–Südtirol. E la sala di LDV20, l’open space dedicato a Leonardo da Vinci, mercoledì 17 settembre era piena. Il desiderio di unire, ancora una volta, creatività, imprenditoria e cultura, è stato l’occasione per ascoltare dal vivo le testimonianze dirette di chi in questo ambito ci lavora quotidianamente.

«Viviamo fortunatamente in una terra dove si fondono tre culture – ricorda l’assessore alla Cultura Italiana della Provincia autonoma di Bolzano Giuliano Vettorato –. E dove si fondono culture il risultato è sempre ottimo. Impulsi Vivi è una piattaforma che dà strumenti utili a chi vuole realizzare il suo progetto in ambito culturale».

«Quest’anno abbiamo voluto ripensa Impulsi Vivi, proiettando il percorso verso il project management. Questo perché abbiamo realizzato che le tante imprese che animano questo settore sono in realtà coinvolte in progetti diversi da gestire. E spesso le competenza gestionali vengono lasciate in secondo piano – racconta Teresa Pedretti, general manager di Irecoop Alto Adige–Südtirol -. Il nuovo percorso vuole quindi da una parte aiutare a sviluppare competenza nuove in 80 ore di workshop e formazione, e dall’altra aiutare a far diventare più solide le realtà che nascono grazie alla valenza strategica e gestionale delle competenze stesse».

E l’impresa culturale aiuta ad allargare gli orizzonti stessi del territorio in cui viviamo. Ne è convinta Romina Surace, dell’ufficio ricerche di Symbola – Fondazione per le Qualità italiane. Nel loro report annuale, tra le 200 best practice italiane, c’è anche Impulsi Vivi:«Il percorso è riuscito a riconoscere questo legame che c’è tra l’investimento in cultura e creatività, in un’occupazione giovane e in un tipo di impresa tendente ad un’innovazione continua. Le imprese che investono in questo settore sono inclini ad avere delle performance migliori».

Tra gli ospiti inoltre anche Sara Moscatelli, dell’ufficio comunicazione e sviluppo di CoopCulture: «L’impresa in cultura si può fare! E anche bene! Bisogna saper, e voler, investire in giovani e innovazione. Il tutto cercando di fare impresa con forme ragionate di collaborazione e cooperazione. Il ragionamento comune è importante per inserirsi nel mercato e creare lavoro».

Alla serata inaugurale hanno partecipato inoltre Valentina Cramerotti e Roberta Pedrini, co-founder di Weigh Station, Alessandro Narduzzo, docente e direttore del corso di laurea magistrale Entrepreneurship and Innovation della Libera Università di Bolzano, e Pietro Trentini, project manager di LDV20.

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